Il videoclip che fa discutere l’America: Jason Aldean sta istigando alla violenza razziale?

Anche negli Stati Uniti scoppia la polemica dell’estate legata alla musica e coinvolge la star del country Jason Aldean. Se all’uscita del suo brano Try That in a Small Town non si erano registrate critiche, quando è arrivato il video, in rotazione su Country Music Television (e sui social), sono scattate le proteste. Il 46enne ha spiegato che si tratta di un omaggio al «sentimento di una comunità», ma molti altri lo accusano di interpretare una canzone che «incita alla violenza razziale». Il video, infatti, è stato girato di fronte al tribunale della contea di Maury a Columbia, Tennessee, un luogo diventato tristemente noto per le rivolte razziali del 1946 e per il linciaggio, nel 1927, di Henry Choate, un giovane afroamericano di 18 anni. Non solo, perché oltre alla location scorrono immagini di violente proteste con la bandiera americana sullo sfondo e l’artista che canta un testo pieno di riferimenti alla forza dell’America profonda dove «ci sosteniamo tutti e ci prendiamo cura l’uno dell’altro», a differenza delle grandi città nelle quali avvengono «aggressioni sui marciapiedi, furti d’auto a una vecchia signora ferma al semaforo, assalti ai negozi di liquori». Potete vederlo qui:

Il primo a indignarsi è stato il membro della Camera dei rappresentanti Justin Jones, democratico del Tennessee, che ha aspramente criticato il brano su Twitter descrivendola come una «canzone atroce che invoca violenza razzista» e che promuoverebbe «una visione vergognosa dell’estremismo armato e del giustizialismo». Subito dopo Country Music Television ha bloccato il video in rotazione sul suo canale, senza però specificarne le ragioni. Dal canto, suo Aldean ha cercato di difendere il pezzo scrivendo un post sempre su Twitter dove ha spiegato di aver ricevuto numerose accuse di «pubblicare una canzone a favore del linciaggio», ma nello stesso tempo ha sottolineato di non essere «troppo contento» delle proteste Black Lives Matter. E ha aggiunto: «Non c’è un solo passaggio nella canzone che faccia riferimento alla razza e nel videoclip non c’è nulla che non sia un vero filmato di cronaca». E ancora, ha detto come la pensa a livello politico: «Le mie opinioni non sono mai state qualcosa da cui mi sono nascosto, e so che in molti in questo Paese non sono d’accordo su come tornare a un senso di normalità in cui passare almeno un giorno senza una notizia che ci tenga svegli la notte. Ma è di quel desiderio che parla la canzone».

Anche la casa di produzione Tackle Box ha cercato di smorzare le polemiche: «Ogni chiave interpretativa alternativa è fasulla». Mentre il candidato repubblicano Ron DeSantis lo ha difeso: «Quando i media ti attaccano significa hai fatto la cosa giusta», Ma questo non ha fermato le proteste, arrivate persino da artiste famosissime come Sheryl Crow e Margo Price, che hanno chiesto il ritiro del video.

Related Post

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *