PAGELLE NUOVI SINGOLI del 23 giugno a cura del nostro critico musicale Fabio Fiume.
Nuovo fine settimane e nuove pagelle pronte per voi. Devo dire che per questo giro, a parte qualche caso, ho trovato un bel po’ di piattume, di idee che si ripetono e di necessità sempre maggiore di andare a riprendere dal passato. Che la creatività sia un po’ alla frutta? Certo se non s’impara a suonare o ad usare strumenti veri e si sta solo davanti al pc a cercare sample o bit da riutilizzare è ovvio che si andrà sempre peggio. Ad ogni modo, anche questa settimana nonostante la moria di uscite importanti, qualcosa di buono c’è. Provate ad ascoltare e fateci sapere
Vi ricordo i voti che trovate alla fine delle mini recensioni non mettono in competizione fra loro gli artisti, essi sono infatti assegnati alla canzone in base alla carriera dell’artista che la propone e che salendo, salendo, si arriva a scoprire la Golden song della settimana. Ricordo inoltre che il “senza voto” non è un voto di carattere negativo ma è un semplice trovare quella canzone inutilmente votabile dal punto di vista radiofonico.
Clicca in basso su continua per la prima parte delle pagelle nuovi singoli del 23 giugno.
PAGELLE NUOVI SINGOLI 23 giugno
Caffellatte & Haiducii – Troppo chic
Era necessario fra i tanti pezzi del passato riportare a mente questo bruttume? Una delle canzoni più inutili, per quanto di successo, della storia della dance dei primi 2000. D’altronde il mondo musicale mondiale è pieno di brutture, spesso estive, che hanno ottenuto successo e non ci si spiega nemmeno il perché se non nella botta in testa data dalla calura. Anche questa rivisitazione non va oltre il sorrisetto di circostanza, quello che mostri alla zia quando una cosa che ti ha cucinato visibilmente non ti piace, ma non glielo puoi dire. Però sono fortunato in questo caso, giacché le due non sono mie zie!
Tre
⭐⭐⭐
Skioffi – Te
Con un testo che pur partiva bene, raccontando un avvicinamento osservato da terzi, si perde poi in un po’ di banalità, ma peggio ancor, fra un arrangiamento che rende stridula la voce, con vocalizzi inascoltabili e soprattutto per nulla naturali. Tutto questo consumato nella durata praticamente di uno spot pubblicitario. Cosa resta? Devo rispondere?
Quattro =
⭐⭐⭐⭐=
Lviosi – Voliamo
Prova a disegnare linee melodiche che potrebbero anche attecchire sugli ascoltatori, salvo il disturbo degli effetti applicati sulla voce. Diventa davvero complicato riuscire a percepire le vere possibilità di una voce ovattata nel mezzo di effetti robotici che si rivelano più potenti persino della stessa. La differenza dal resto dei trapper la si trova nei temi trattati, sicuramente più personali e meno inflazionati; tuttavia se di un artista non riesci a percepirne la vera essenza perché soffocato da mille orpelli, resta davvero poco di artistico.
Quattro 1/2
⭐⭐⭐⭐✨
Rhove – Ancora
Con il richiamo effettivo di “Im Yours” di Jason Mraz, tenuto per l’inciso, Rhove schizza su una battuta dance che poco ha a che fare con la citazione del pezzo noto. Sicuramente funzionale per provare anche a riconquistare importanti spazi airplay, il brano in verità racconta pochino di nuovo dell’artista. Nella parte propriamente rappata ci viene lasciato libero da orpelli meccanici, che però non si fanno attendere appena si prova ad intonare qualche nota. Al momento di artistico arriva troppo poco se non il fatto di essere un figlio della moda, che però non domina.
Cinque =
⭐⭐⭐⭐⭐=
Marracash, Tananai, Merk & Kremont – Un altro mondo
Quest’estate si sta rivelando quella delle accoppiate, è vero, ma anche quella delle occasioni mancate come questa che si aggiunge alla lista. Sulla carta Marra e Tananai dovevano risultare come minimo scoppiettanti, soprattutto sotto la guida del sound di Merk & Kremont ed invece ne viene fuori un pezzo che non fa gridare per nulla al miracolo. La battuta base mi lascia tornare in mente “Born Slippy” degli Underworld, così come il rappato di Fabio (Marracash), mentre ad Alberto (Tananai) viene lasciato l’inciso che però, giocando con le parole, incide proprio poco. Tre minuti scarsi di canzone di cui resta davvero poco dopo il suo passaggio, nemmeno l’idea del classico tormentone estivo. E poi, diciamocelo, han fatto tanto troppo meglio entrambi, per accontentarsi di questo pezzo.
Cinque
⭐⭐⭐⭐⭐
Mille & Serendipity – Ballo ballo
Pezzo intoccabile in quanto troppo iconico nella mente persino di ascoltatori che nel 1983 nemmeno eran nati. L’unico modo per riproporlo era stravolgerlo e Mille è sufficientemente fuori dagli schemi per poterlo fare. Apprezzo la veste elettronica conferita alla composizione di Bracardi & Boncompagni, meno la contaminazione rap e la troppa lavorazione sulla voce. Raffaella arrivava con semplicità e, in questo caso specifico, sventolando una gonna e scuotendo a tempo la testa, tanto che tutti sti orpelli sono forse troppo.
Cinque
⭐⭐⭐⭐⭐
Federico Rossi – Maledetto mare
Ennesimo pezzo carino di Rossi, di quelli che però non fanno la differenza. Sfido infatti, tranne i fans strettissimi del nostro, a riconoscere che a cantare sia la ex-metà canterina del duo Benj & Fede. Questo è forse al momento il problema più grande di una carriera solista che non decolla, o per lo meno, non come ci si sarebbe aspettati, visti i fasti in duo. Ad oggi, per quel che mi riguarda per lo meno, non trovo un pezzo di Federico che me lo renda qualcosa in più di un bel faccino che canta canzoni non indispensabili che fanno fatica ad essere identificative del suo mondo artistico. Galleggiano, questo si, ma come boe sperdute in un mare troppo grande per tenerne conto.
Cinque 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐✨
Sierra – Ti volevo dire
Brano di moda sia dal punto di vista dell’arrangiamento musicale che nella scelta di quello vocale del duo che si abbandona infatti ad una lavorazione troppo accentuata e che li penalizza dal punto di vista della riconoscibilità. La scrittura è invece decisamente più pop nella forma canzone, con strofe ed incisi ben distinti, special e bridge. Il problema per i Sierra, dopo l’esperienza ad X Factor non solo è proporre un brano che faccia la differenza, ma anche risultare riconoscibili, cosa che ancora, ahimè, non sono. Resta un pezzo orecchiabile, niente di più.
Sei=
⭐⭐⭐⭐⭐⭐=
Roberto Casalino & Romina Falconi – Altrettanto
E poi succede che l’amore finisce per strade di stanchezza, strade in cui non ci si riconosce o forse si capisce solo mentre dorme cosa ci piaceva… ma poi il problema è da svegli. Il pezzo arriva preciso nel suo tema ma sfrutta un testo un po’ misero che poteva essere forse lavorato un po’ di più. Non è da Roberto questo. Le due voci si combinano bene, anche grazie al fatto che Romina non sfrutta il suo registro più alto, mentre Roberto qui spinge dimostrando una buona potenza e padronanza del range più alto. Prova sufficiente ma assieme i due possono fare molto meglio.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Samuspina – Se ti va
Tematica 80 per il sound, testo chiaramente estivo alla ricerca della riviera e di un ritornello che si canti facile. E cosa si può cantare più facile di un “pappapara parara”? Qualche accento messo a caso pure in punti dove non ce n’era bisogno. Non c’è uno strumento che sia uno, Ciò nonostante il brano è arrangiato bene, sfruttando soprattutto pause e ripartenze che donano dinamiche laddove la voce, da non cantante, ne ha pochissime. Sufficiente.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Tancredi & Edonico – Disperato
Basata sulla famigerata Amore Disperato di Nada, targata 1983, questo pezzo ne sfrutta l’iconico ritornello e giro musicale. E questo amore qui cantato è davvero amore? Perché i due si parlano di incontri di letto, ma poi dell’evitarsi persino il saluto. E piano, piano, il pezzo diventa sempre più quello di Nada e meno quello di Tancredi & Edonico. Però funziona, almeno dal punto di vista della rivisitazione, fatta con rispetto pur cercando di metterci del proprio.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Linda – 17 anni
Canzone sul divario fra il mondo adolescenziale e quello adulto, proposta con un certo livore, la rabbia di chi ha vissuto parecchi contrasti. L’idea non l’ho trovata per nulla cattiva; avrei però pulito un po’ il linguaggio, semplicemente perché non necessario. Il concetto arrivava chiaro pure con qualche c***o di meno. E’ questo comunque un caso dove gli interventi elettronici sulla voce arricchiscono e non tolgono, soprattutto perché il timbro dell’artista non viene nascosto fra gli effetti, ma resta principe della linea vocale.
Sei +
⭐⭐⭐⭐⭐⭐+
Management & Lo Stato Sociale – Non la vedo bene
Canzone ribelle e di ricerca di una sincerità personale, di mostrarsi per quel che si è, facendo esattamente quel di cui si ha voglia. Musicalmente si regge tutto su ritmica serrata ed echi che regalano ampiezza ad una proposta che invece viaggia vocalmente tutta più o meno fra due note. E come sempre un pezzo del genere può avere due futuri possibili: o diventare un manifesto generazionale oppure passare completamente inosservato. Io una possibilità gliela darei.
Sei+
⭐⭐⭐⭐⭐⭐+
Giulia Jean – Sayonara
Alcuni passaggi della scrittura e anche dell’interpretazione di questo brano mi ha ricordato molto da vicino sia Francesca Michielin, soprattutto nella gestione del fraseggio nelle strofe, che Gaia invece nell’arrangiamento di sottofondo dell’inciso- Il pezzo comunque funziona; è scritto per avere un importante impatto airplay che nell’era della radiovisione, se accompagnato da un’immagine altrettanto accattivante, può ottenere facili consensi.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨
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Levante – Canzone d’estate
La cantautrice sicula ci ha già abituati a farsi seguire nelle mille peripezie stilistiche con cui si ripropone ogni volta, mai uguale alla quella prima, mai uguale a come l’avevamo lasciata. In questo pezzo si respira l’estate ma non alla maniera del tormentone facilissimo da cantare ed ancor di più da ricordare, che poi finisci per odiare alla terza volta che l’ascolti. Qui Claudia (questo il suo vero nome ndr ) si affida ad un arrangiamento retrò che mette assieme atmosfere 60’s con campionamenti più tipici degli anni 90, che ti fa allargare le braccia sull’incipit dell’inciso, ma al contempo ti costringe a stare attento per seguire le strofe, perché queste non sono poi così prevedibili. Quando scrivere una canzone è anche ricordarsi di essere artisti con qualcosa da dire.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Neima Ezza – Bella
Pezzo che ha due anime: la prima è decisamente pop nella costruzione del pezzo e per tanto anche inusuale per l’artista, permettendogli di arrivare fresco, nuovo. La seconda invece è quella di un testo che racconta di una vita che non è partita con il piede giusto, fra difficoltà, scelte sbagliate e la voglia di trovarla per mostrarle invece tutta la sua bellezza, cosa che forse lei non è in grado di vedere. Bravo Ezza nel cambiamento.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Svegliaginevra – La tua ragazza
Maniera molto carina di raccontare dell’avvicinamento fra due ragazze, che passa per dei like lasciati e per un pensiero che inizialmente non era quello di innamorarsi. Perché alla fine è di questo che si parla, della nascita di un sentimento che nasce nella maniera più naturale ed improvvisa e non passa attraverso pensieri di orientamento o su alte motivazioni. L’amore scoppia e basta. In più il pezzo è interessante anche perché, essendo molto fresco e leggero nell’arrangiamento, evita ogni percezione pruriginosa sull’argomento, lo semplifica e lo rende giustamente normale, quotidiano.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Zic – Futuro stupendo
Diventa sempre più interessante la proposta di Zic, a dire il vero mai banale sin dagli esordi. Questo brano riesce a connettere le esigenze espressive di tempi odierni con una modalità canzone che è propria dei bravi cantautori pop, senza temerne il paragone. E ci sono nel testo tutte le ammissioni, il riconoscersi più debole dell’altro/a e di non avere forza di fare guerre, aspettando un futuro stupendo… ma anche no, non è detto. Prova decisamente buona, che si poggia su un’idea melodica e su un qualcosa da raccontare per nulla effimero.
Sette 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨
L’articolo Pagelle Nuovi Singoli In Uscita Venerdì 23 Giugno: la top song della settimana è un artista di Amici (sottovalutato dal programma) proviene da All Music Italia.